Nella Giornata Internazionale della Montagna 2024 vogliamo ripercorrere le decine di Laboratori del gusto dedicati all'agricoltura di montagna che abbiamo realizzato in tutto il Trentino (e non solo) a partire dal 2023. Decine di incontri e centinaia di persone coinvolte in un percorso di degustazione volto a conoscere le filiere alimentari delle Terre Alte e, per loro tramite, entrare in contatto con alcune delle tematiche più importanti per conoscere questo articolato ecosistema.Significativo è il tema scelto dalla FAO per la Giornata Internazionale della Montagna 2024: "Soluzioni di montagna per un futuro sostenibile: innovazione, adattamento e gioventù".Siamo stati in piccole aziende, biblioteche, mercati, in fiere e manifestazioni, nelle aule dell'università e nelle piazze, a ribadire proprio questo: che la montagna è un laboratorio di futuro. Capace di presentare modelli economici, sociali e di pensiero che possono aiutare la nostra "comunità di destino" a dipanare le nebbie che abbiamo davanti.Così, attraverso la degustazione dei formaggi Presidio Slow Food delle diverse valli trentine, si parla di filiera del latte (o forse sarebbe meglio dire dell'erba), di razze autoctone, di benessere animale, del sistema malghe, della multifunzionalità dell'azienda agricola di montagna. Si parla della storia del territorio e della sua governance. Con i mieli di alta montagna alpina si approfondisce il tema delle impollinazioni ad alta quota e della varietà botanica, sempre più a rischio, che caratterizza la montagna. E poi ancora con erbe e piante, raccolte grazie alla sapienza antica del foraging, si approfondisce il rapporto tra aree aperte e bosco e il ruolo della trasmissione orale delle conoscenze. Prodotti fermentati, affumicati, essiccati ci parlano delle tecniche di trasformazione in quella costante sfida per conservare il cibo in un territorio che per una gran parte dell'anno non dà frutti. E poi cereali, legumi, salumi ma anche vini (con gli autoctoni ma anche i piwi) in un viaggio che proponiamo sempre diverso, per cogliere la complessità delle Terre Alte e stimolare i partecipanti ad approfondire, anche partecipando alle numerose altre azioni che Slow Food organizza nei territori (visite, incontri con i produttori, conferenze).Al centro i "territori" di vita che grazie alle attività agro-silvo-pastorali continuano ad essere abitati e attrattivi. Attività capaci di generare servizi ecosistemici inestimabili, esternalità positive di cui gode tutta la Comunità allargata fino nei fondovalle e nelle aree urbane. Fra questi servizi ecosistemici il più importante è certamente la tutela, la trasmissione (e spesso anche il miglioramento) della biodiversità.***Grazie a Marta Villa, antropologa dell' UniTrento - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale che ha condotto gli incontri con Tommaso Martini e ai numerosi esperti e produttori che si sono alternati nei diversi laboratori. Un ringraziamento ai volontari della rete associativa di Slow Food che hanno collaborato negli allestimenti e nei servizi.Grazie a chi ha contribuito a sostenere i costi di tali interventi, in particolar modo alla Fondazione Caritro. Infine un profondo riconoscimento alle centinaia di persone che hanno partecipato, nella speranza di esser stati in grado di innescare la volontà di approfondire e conoscere meglio, al di là di narrazioni stereotipate, la montagna e chi la vive mantenendola viva. ***Il progetto è stato finanziato per una nuova edizione dal Bando cultura ambientale 2024 di Fondazione Caritro. Abbiamo scelto il titolo: "Territori di vita nelle Terre Alte: conoscenza, cura e futuro".***Amministrazioni, associazioni e realtà attente a queste tematiche che volessero organizzare un Laboratorio possono contattarci a slowfoodtaas@gmail.com
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